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In odontoiatria l'ozono può essere utilizzato già in età pediatrica

In odontoiatria l'ozono può essere utilizzato già in età pediatrica

«L’ozonoterapia è una tecnica semplice e indolore. Grazie alla sua comprovata efficacia antimicrobica e alla sua potente capacità ossidante, è suggerita per curare numerose patologie in campo odontoiatrico.

Inoltre, per il fatto di essere completamente indolore, non invasiva, e di non avere reazioni avverse o effetti collaterali, l’ozonoterapia è particolarmente consigliata per i bambini piccoli e nei pazienti pediatrici non collaborativi».

A sostenere tali argomenti è il dott. Maurizio D’Amario, autore dell’articolo “Application of Ozone Therapy in Paediatric Dentistry”, pubblicato il 2 novembre 2022 da “Applied Science” in un numero speciale intitolato New Advances in Clinical Dentistry.

Insieme al dott. D’Amario, sono coautori dell’articolo i colleghi: Mariachiara Di Carlo, Giuseppe Marzo, Mario Capogreco, dell’Università degli Studi dell’Aquila (Unità Odontoiatrica, Dipartimento di Scienze della Vita, della Salute e dell’Ambiente); Lucia Memé, dell’Università Politecnica delle Marche (Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Cliniche Specializzate); Giorgio Matarazzo, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma (Unità di Odontoiatria); Salvatore Massimo Natale, Ricercatore Indipendente (Roma).

Laureato con lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel 2003, il dott. Maurizio D’Amario è Docente a Contratto (Odontoiatria Conservativa II) presso il Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università degli Studi dell’Aquila, e Coordinatore dell’Unità Operativa di Odontoiatria Restaurativa ed Endodonzia presso il Dipartimento MESVA, Clinica Odontoiatrica, dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Autore di più di 80 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali di settore, il dott. D’Amario svolge la libera professione a L’Aquila, occupandosi prevalentemente di Endodonzia, Restaurativa estetica e Protesi adesiva.

Per meglio comprendere l’importanza dell’ozonoterapia in campo odontoiatrico, “Orbisphera” lo ha intervistato.

Dott. D’Amario, lei insieme ad alcuni colleghi, ha pubblicato di recente uno studio specialistico intitolato “Application of Ozone Therapy in Paediatric Dentistry”. Può spiegarci di che si tratta?

«È uno studio di revisione della più recente letteratura in campo odontoiatrico, e in particolare in campo pedodontico, ossia quella branca specialistica che si occupa della cura del cavo orale dei piccoli pazienti. L’articolo esplora i campi di applicazione dell’ozonoterapia in odontoiatria pediatrica e suggerisce alcuni possibili sviluppi per studi futuri».

Nel suo studio di revisione si fa riferimento a diversi altri studi concernenti l’utilizzo dell’ozono in odontoiatria pediatrica. Perché è così importante trattare le carie e le patologie che colpiscono l’apparato dentale in età precoce, e perché avvalersi dell’ozonoterapia?

«La patologia cariosa è molto frequente nei bambini e, se non è trattata in tempo, può̀ causare conseguenze negative sulla masticazione, sul linguaggio e sulla qualità̀ di vita dei piccoli paziente e dei loro famigliari.

Per fortuna l’attenzione relativa alla cura precoce degli elementi dentari da latte è cresciuta notevolmente negli ultimi decenni. Nel passato si sentiva spesso dire: «Non vale la pena curare un dente da latte, tanto prima o poi cadrà!». Ma si trattava di un modo di pensare errato, che poteva comportare seri problemi. Al contrario, la cura dei denti da latte consente di mantenere una masticazione corretta, evita l’insorgenza di dolori e infiammazioni, e permette un normale sviluppo e allineamento dei denti definitivi.

In questo campo l’ozono può essere di grande aiuto, perché consente un trattamento atraumatico ultraconservativo dei denti decidui affetti da carie.

Nei pazienti molto piccoli (ad esempio al di sotto dei tre anni), o comunque in tutti i piccoli pazienti che faticano a collaborare, l’ozonoterapia riesce ad “inattivare” il processo carioso grazie alla sua azione di inattivazione ed eliminazione dei patogeni. E questo permette all’Odontoiatra di rimandare, anche di diversi anni, le cure che richiedono più tempo e più collaborazione».

In che modo l’ozono viene praticato nella cura delle diverse patologie?

«L’ozono ha dimostrato proprietà antimicrobiche, virucide e disinfettanti ed anche caratteristiche immunostimolanti, antinfiammatorie e analgesiche che favoriscono la rigenerazione dei tessuti.

Oltre che per la cura delle lesioni cariose, l’ozono è molto utile per la riduzione della ipersensibilità dentinale (tra breve uscirà un nostro studio in materia), per la guarigione delle ferite chirurgiche, per la prevenzione dell’alveolite post-estrazione e la riduzione delle sintomatologie causate da afte, herpes e lichen planus orale, oltre che nelle gengiviti, parodontiti e perimplantiti».

Sulla base dei suoi studi e della sua pratica clinica, quali sono i motivi per cui consiglia l’utilizzo dell’ozonoterapia?

«Nelle carie profonde riduce in modo significativo il fenomeno dell’iperemia pulpare post-operatoria e della sensibilità che ne consegue. Negli incappucciamenti indiretti dei denti decidui – tecnica che prevede di non rimuovere l’ultimo strato di dentina cariata al di sopra della polpa per evitare trattamenti endodontici – l’ozono riesce a sterilizzare tale strato e ad aumentare in modo significativo la prognosi favorevole del trattamento. Nelle ipomineralizzazioni dei tessuti dentali (MIH) riduce la sensibilità (in molti casi assai spiccata) e ne promuove la remineralizzazione. Nelle sigillature è utile come pretrattamento dei solchi prima dell’applicazione del sigillante».

Come ha conosciuto l’ozonoterapia e quando ha iniziato a praticarla?

«Per il mio approccio all’ozonoterapia in ambito clinico e di ricerca devo ringraziare due persone.

La prima è la mia collega di studio, dott.ssa Stefania Mauro (nonché mia compagna di vita e mamma delle nostre bambine), che dieci anni fa mi motivò a comprare la nostra prima apparecchiatura medicale per ozonoterapia, spinta dalla sua passione per la cura dei pazienti pedodontici.

La seconda persona è il prof. Mario Capogreco, Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Orale presso l’Università degli Studi dell’Aquila, che mi ha fatto scoprire i possibili utilizzi dell’ozono in campo chirurgico, motivo per cui stiamo attualmente svolgendo diversi lavori di ricerca in questo ambito».

Intervista a cura di Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org
antonoio.gaspari@orbisphera.org

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