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Un po' di ordine in bocca

Un po' di ordine in bocca

La necessità di iniziare un trattamento per raddrizzare i denti non ha una motivazione esclusivamente estetica. Nei bambini, per esempio, la loro posizione condiziona notevolmente la crescita dell’osso mandibolare e mascellare. Meglio dunque intervenire tempestivamente, anche se non è mai troppo tardi per migliorare il proprio sorriso.

La presenza di denti accavallati, male inclinati o troppo distanziati fra loro, spinge i genitori dei piccoli pazienti a chiedere una terapia adeguata nella convinzione di essere di fronte a un problema sostanzialmente estetico. In realtà, ciò che spinge il dentista a proporre una cura ortognatodontica è invece l’alterata funzione di una bocca che prevedibilmente evolverà verso anomalie destinate a diventare più gravi e difficilmente modificabili col passare degli anni.

È utile aprire una piccola parentesi per dire che il termine ortodonzia - che indica la specializzazione di cui trattiamo - è stato sostituito dal termine ortognatodonzia: con ciò volendo sottolineare il diretto rapporto tra la disposizione dei denti nelle arcate (ortodonzia) e l’articolazione della mandibola (gnatologia) la cui corretta funzione non può prescindere da una giusta occlusione.

Per capire ora perché e quando è opportuno iniziare un trattamento di questo tipo, bisogna sapere che nei bambini la posizione dei denti condiziona notevolmente la crescita dell’osso mandibolare e mascellare. È quindi intuitivo che denti erotti in mal posizione, quasi sempre determinano una cattiva crescita ossea.

Questa interrelazione fra denti e crescita ossea, presente già nel periodo della dentizione decidua (di latte), si protrae fino al termine dell’accrescimento corporeo. In pratica, però, l’intervallo di età in cui è utile intervenire è molto più ristretto: il sesto/settimo anno di vita può essere una giusta età per iniziare perché coincide con l’eruzione dei primi molari definitivi - detti sesti - ai quali si possono ancorare apparecchi correttivi. La durata di questi trattamenti, in non pochi casi, si deve protrarre per molti mesi e i successivi controlli si possono spingere fino all’eruzione dei secondi molari - detti settimi - intorno al tredicesimo anno di vita, non solo per assicurare anche a questi ultimi una giusta posizione, ma anche per evitare possibili recidive.

Un discorso a parte merita la scelta dei mezzi terapeutici atti al raggiungimento dello scopo prefissato. Un consiglio spassionato vuole che la scelta tra apparecchi mobili e fissi - ove esista - sia lasciata al professionista che, in non pochi casi, potrà utilizzare i due sistemi in sequenza.

È da sapere che oggi esistono in commercio degli attacchi praticamente invisibili che consentono un trattamento con apparecchiature fisse con minima compromissione estetica. Il risultato del trattamento, raggiunta la posizione corretta dei denti, deve mirare altresì a ottenere un profilo armonioso e piacevole: il concetto di bellezza fa riferimento, infatti, a precisi rapporti dimensionali del volto nel suo insieme. Analizzando questi rapporti si scopre, per esempio, che in un bel sorriso, gli incisivi dovranno essere allineati in modo che il bordo incisale del centrale superiore risulti più lungo del laterale e più corto del canino.

Anche le labbra, il mento e il naso possono essere valorizzati da un buon trattamento ortodontico, al fine di addolcire e armonizzare tutto il volto. In alcuni casi anche un piccolo intervento di chirurgia ossea, potrà modificare un mento troppo pronunciato o troppo sfuggente. Come si vede, partendo dalla risoluzione di problematiche fisio-patologiche, siamo approdati a concetti solo apparentemente di pertinenza “estetica”.

Il fatto è che, assodata l’assoluta necessità di avere denti in giusta occlusione, la disposizione di questi ultimi, entro certi limiti, può essere modificata al fine di rendere un profilo più piacevole, delle labbra carnose e in giusto rapporto fra loro, un naso meno “evidente”, un mento più “simpatico”. Un’ultima notazione è per i pazienti ormai adulti: non esistono limiti di età per un necessario trattamento ortodontico spesso finalizzato a migliorare il carico dei denti pilastro o a ridurre lo “sventagliamento” degli incisivi. Non è mai troppo tardi per migliorare l’estetica del proprio sorriso!

Articolo a cura del Dott. Tito Messina

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