Ozonoterapia per la prevenzione e cura del Covid
Alla fine di novembre i ricoverati per Covid-19, in Italia, erano 5.741 di cui 170 in terapia intensiva; 291 i decessi.
Secondo Giovanni Migliore, presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), stiamo assistendo ad «una maggiore circolazione del virus che impatta, seppur in minima parte, sugli ospedali incrementando i ricoveri».
L’età media dei pazienti rimane elevata: pari a 76 anni. Se si guardano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) elaborati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), si scopre che quasi tre ricoverati su quattro hanno più di 70 anni, e quasi quattro ricoverati su cinque più di 60.
Il Covid rappresenta oggi una patologia a rischio soprattutto per gli «anziani affetti da altre patologie che il virus contribuisce ad aggravare».
Per far fronte alla nuova diffusione del Covid che va di pari passo con la crescita dei pazienti colpiti dall’influenza, il Ministero della Salute ha proposto di incentivare la campagna vaccinale.
Il vaccino è raccomandato, oltre che per le persone fragili, per tutti gli over 60, vale a dire una platea di circa 18 milioni di persone. Ma solo 890mila persone hanno ricevuto la più recente versione del vaccino.
In questo contesto, è interessante segnalare la pubblicazione di studi comparati e di meta-analisi che dimostrano l’efficacia dell’ozonoterapia nel prevenire e contrastare la diffusione dei virus. Particolarmente numerosi e significativi sono i risultati ottenuti durante l’epidemia da coronavirus SARS-CoV-2, più noto come Covid-19.
Molto interessante ed esplicativo il lavoro di meta-analisi condotto dai medici e professori cinesi Wenli Shang, Yan Wang, Guizuo Wang e Dong Hana appartenenti al Dipartimento di medicina respiratoria e terapia intensiva dell’Ospedale popolare provinciale dello Shaanxi nella città di Xi’an, e dal Dipartimento di medicina respiratoria e terapia intensiva dell’Ospedale affiliato all’Università Jiaotong di Xi’an.
Partendo dal fatto che l’ozonoterapia è stata a lungo utilizzata nel trattamento di una varietà di malattie infettive grazie alle sue proprietà antiossidanti e alla fornitura di ossigeno ai tessuti ipossici, la revisione sistematica e meta-analisi in oggetto mirava a determinare l’efficacia dell’ozono nel ridurre la mortalità nei pazienti colpiti da Covid-19.
È stata effettuata una ricerca sistematica sulle piattaforme PubMed, Embase, Cochrane Library e Clinictrials.gov, senza restrizioni linguistiche. Sono stati esaminati studi prospettici controllati su pazienti Covid-19 trattati con ozono rispetto a pazienti trattati con placebo.
Sono stati selezionati 875 studi; 38 sono stati recuperati per una valutazione più dettagliata e altri 8 sono stati inclusi nella meta-analisi per un totale di 371 pazienti, di cui 197 assegnati ai gruppi di trattamento con ozono e 174 ai gruppi di controllo.
I risultati della meta-analisi sono stati eccellenti confermando l’efficacia dell’ozono.
La mortalità è stata significativamente inferiore nei pazienti trattati con ozonoterapia, con una percentuale del 3,85% contro il 10,06% dei pazienti non trattati con ozono.
La durata della degenza ospedaliera è stata significativamente più breve (dimezzata) nei gruppi di pazienti trattati con ozonoterapia, con una media di 1,63 giorni rispetto ai 3,05 giorni dei pazienti non trattati con ozono.
Il numero di pazienti con positività alla PCR (Proteina C Reattiva) dopo il trattamento con l’ozono era significativamente più basso, con una percentuale del 2,22% dei pazienti trattati con l’ozono contro il 46,67% dei pazienti non trattati.
La Proteina C Reattiva, detta anche PCR, viene prodotta dall’organismo quando si verifica uno stato infiammatorio o un’infiammazione organica. È detta anche proteina di fase acuta ed è presente in quantità notevoli nei pazienti affetti da Covid-19.
Per questi motivi nelle conclusioni del lavoro di meta-analisi gli autori hanno scritto:
«L’ozonoterapia è stata ampiamente studiata e utilizzata per oltre un secolo, è stata praticata in diversi modi quali l’autoemoterapia, l’insufflazione rettale, l’infiltrazione intramuscolare, intraarticolare, paravertebrale.
Sono tanti e diversi i lavori che hanno dimostrato che l’ozonoterapia praticata ai malati di Covid porta ad un miglioramento del rilascio di ossigeno nei tessuti ipossici. L’ozonoterapia modula l’equilibrio antiossidante e le risposte infiammatorie per prevenire la tempesta di citochine, e inibisce la replicazione virale.
Inoltre l’ozonoterapia è molto economica e sicura e non sviluppa resistenza, quindi potrebbe svolgere un ruolo importante nel trattamento del Covid-19, soprattutto per i pazienti dei Paesi a basso e medio reddito».
Articolo a cura di Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
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