Speciale COVID19

Università cinese rivela di aver utilizzato l'ozono per guarire i malati Covid-19

Università cinese rivela di aver utilizzato l'ozono per guarire i malati Covid-19

Un eccellente studio clinico su quattro pazienti Covid-19 guariti grazie alla somministrazione di ossigeno ozono è stato pubblicato il 25 novembre dalla rivista Innovation (NY).

Lo studio clinico è stato svolto presso l’ospedale Haihe dell’Università di Tianjin, un istituto tra i più prestigiosi della Cina.

Ne sono autori i ricercatori cinesi Junping Wu, Cherie S. Tan, Hongzhi Yu, Youwei Wang, Yutao Tian, Wenwei Shao, Yifei Zhang, Kuo Zhang, Hongxia Shao, Guangjian Ni, Jun Shen, Qi Wu, Dong Ming, e l’italiano Antonio Carlo Galoforo.

Con il titolo “Recovery of Four Covid-19 Patients via Ozonated Autohemotherapy” gli autori dello studio hanno riportato i dati relativi a quattro pazienti Covid-19 ricoverati in gravi condizioni e guariti in modo totale dopo essere stati sottoposti all’ossigeno ozono terapia.

Dei quattro pazienti (fascia di età 56-77 anni; due donne) che sono stati trattati con autoemoterapia ozonizzata, due erano fumatori e tre non avevano problemi medici preesistenti.

Al momento del ricovero i quattro pazienti presentavano febbre, tosse, mancanza di respiro e diarrea ed erano stati collegati alla maschera di ossigeno. Durante il ricovero sono state effettuate analisi complete. Poco dopo l’inizio della terapia di autoemoinfusione con ozono tutti i valori sono tornati normali e quelli relativi all’infezione si sono ridotti notevolmente.

Tutti i pazienti sono migliorati fino ad arrivare alla completa guarigione.

Lo studio clinico sottolinea che il paziente 1 aveva sviluppato una grave ipossiemia refrattaria ed era stato ricoverato in unità di terapia intensiva (ICU).

Sottoposto a tomografia computerizzata (TC) del torace al momento del ricovero, aveva mostrato opacità multiple bilaterali a vetro smerigliato con ispessimento dei fasci broncovascolari e versamento pleurico.

Dopo il trattamento con ossigeno ozono, l’immagine radiografica del torace del paziente 1 mostrava un miglioramento delle lesioni polmonari, che poi sono totalmente guarite alla fine del ciclo di ozonoterapia.

A distanza di un mese i quattro pazienti trattati con ossigeno ozono terapia sono stati sottoposti a tomografia computerizzata (TC) del torace e le scansioni hanno rivelato che la quasi totalità delle lesioni polmonari si era risolta.

Gli autori dello studio hanno precisato che non ci sono state anomalie nella visita di follow-up dopo la somministrazione di autoemoterapia ozonizzata, sostenendo che si tratta di un trattamento sicuro per i pazienti Covid-19. Pertanto segnalano il successo della autoemoterapia ozonizzata per il trattamento dei quattro pazienti Covid-19, incluso il paziente in condizioni particolarmente critiche.

Per avere un termine di confronto, il fratello minore del paziente 1, anch’egli positivo al Covid-19, è stato ricoverato e curato con la terapia tradizionale.

Il paziente curato con ossigeno ozono, pur essendo in condizioni più gravi, è guarito in tempi più brevi del fratello minore. Oltre a ciò, il costo medico relativo al ricovero del paziente 1 è stato di 15.467 dollari, mentre per il fratello minore trattato con terapia convenzionale il costo complessivo del ricovero è stato di 139.935 dollari.

A tale proposito, gli autori della ricerca hanno scritto che «l’autoemoterapia ozonizzata non è solo una procedura sicura e priva di rischi, ma anche un trattamento molto più pratico ed economico, e questo può avvantaggiare la popolazione globale di pazienti Covid-19 con ipossiemia refrattaria».

«Questi risultati – conclude lo studio – indicano che l’autoemoterapia ozonizzata può essere una nuova strategia per il trattamento di pazienti infetti da coronavirus».

Per saperne di più in merito all’esperienza cinese, “Orbisphera” ha intervistato il dott. Antonio Carlo Galoforo, coautore dello studio e membro del direttivo della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT).

Il dott. Galoforo ha raccontato che, il 16 febbraio scorso, ha tenuto una videoconferenza alla quale hanno partecipato dirigenti del Ministero della Salute cinese, dirigenti di centri di ricerca, alcuni primari ospedalieri e il prof. Chen Qun, Segretario Generale della “China Life Science Society” di Pechino.

In tale videoconferenza Galoforo ha illustrato le evidenze scientifiche relative all’utilizzo dell’ozono per contrastare il coronavirus.

A partire da quel momento, gli esperti cinesi hanno deciso di sperimentare l’ossigeno ozono terapia per debellare il Covid-19.

La collaborazione tra gli esperti italiani e le autorità mediche cinesi si è protratta nel tempo, al punto che il dott. Galoforo è stato l’unico medico europeo a partecipare in diretta streaming al “World Intelligent Medicine Congress” tenutosi a Pechino.

Nel corso del suo intervento – intitolato “Potenzialità dell’Autoemoterapia Ozonizzata per la cura dei pazienti Covid-19” – il dott. Galoforo ha trattato diversi temi, percorrendo la storia dell’ozono e le risorse biologiche che caratterizzano questa sostanza gassosa: cioè l’attività antimicrobica, la regolazione del sistema immunitario, le attività antiossidanti e antinfiammatorie, e i processi di rigenerazione e di ossigenazione dei tessuti.

Infine ha descritto il protocollo e i test clinici già effettuati dalla SIOOT.

Insieme ai colleghi e ricercatori Catia Scassellati e Cristian Bonvicini, il dott. Galoforo ha dimostrato che l’ozonoterapia può essere facilmente integrata con altre cure senza correre alcun rischio a causa di effetti secondari o residui.

Articolo a cura di Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org
antonoio.gaspari@orbisphera.org

Pubblicato sul sito dell'associazione SIOOT Indietro...