Speciale COVID19

Il prof. Valdenassi propone di usare l'ozono per immunizzare medici e personale sanitario

Il prof. Valdenassi propone di usare l'ozono per immunizzare medici e personale sanitario

A tutt’oggi sono 262 i medici deceduti in Italia a causa del Covid. Si tratta del numero più elevato d’Europa.

In Francia sono 50 i medici che hanno perso la vita dopo aver contratto l’infezione da coronavirus; in Germania 22; in Inghilterra 36 e in Spagna 70.

La situazione è così grave che la dott.ssa Pina Onotri, Segretario generale del Sindacato Medici Italiani (SMI), ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio affinché si trovino soluzioni adeguate per proteggere i medici e il personale sanitario dai rischi dell’infezione virale.

Tra le misure adottate per aumentare le difese immunitarie, sta crescendo il numero di medici e infermieri che, insieme alle misure tradizionali, praticano l’ozonoterapia.

Per saperne di più, “Orbisphera” ha intervistato il prof. Luigi Valdenassi, presidente nazionale della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT).

Di fronte a questi dati drammatici – 262 medici e 57 infermieri deceduti a causa del Covid, 28.000 addetti del personale sanitario positivi al coronavirus –, cosa si può fare per aumentare le possibilità di protezione, immunizzazione e guarigione di coloro che lavorano in prima linea nella battaglia contro il virus?

Per prima cosa bisognerebbe garantire che tutto il personale medico e paramedico, non solo negli ospedali, abbia a disposizione i più efficaci dispositivi di protezione.

Inoltre, considerando che medici e infermieri lavorano in ambienti chiusi con un alto numero di ricoverati Covid e con un’altissima concentrazione virale, proporrei di operare una disinfezione degli ambienti con ozono.

Sarebbe opportuna una sanitizzazione con ozono degli ambienti pubblici, delle sale di attesa, degli ambulatori dove si visitano i pazienti e si fanno i tamponi, nonché di tutte le sale e i corridoi collegati (i bagni in particolare).

Infine consiglierei di sottoporre ad una terapia preventiva a base di ozono tutti i medici e il personale sanitario che lavora a contatto con i pazienti positivi al Covid. In questo modo potremmo garantire loro una profilassi rigorosa e sviluppare una immunizzazione contro il rischio di contrarre il coronavirus.

Sulla sanitizzazione con ozono non tutti sembrano essere d’accordo…

Prima della pandemia le qualità battericide e virucide dell’ozono erano già piuttosto note.

Poi, all’inizio della pandemia, si è iniziato a discutere se l’ozono poteva essere efficace anche contro il Covid.

A tale proposito vorrei citare tre sperimentazioni svolte, rispettivamente, dall’Università di Padova e da due Università giapponesi, che hanno dimostrato che l’ozono è in grado di disattivare il Covid con percentuali prossime al 100%.

Per quanto riguarda la sanitizzazione degli ambienti, il prof. Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, ha svolto un lavoro specifico dal quale risulta che l’ozono è in grado di debellare il Covid negli ambienti con una percentuale pari al 99,98 per cento.

Nella sperimentazione effettuata nell’Università di Nara sono state adottate le stesse concentrazioni di ozono che vengono applicate per la decontaminazione da Covid degli ambienti frequentati dai Vigili del Fuoco e dagli addetti del Ministero degli Interni, utilizzando dispositivi medici per la produzione di ozono autorizzati e certificati dal Ministero della Salute giapponese.

La sperimentazione effettuata dalla Fujita Health University di Toyoake (Giappone) ha inoltre dimostrato che l’ozono, anche a basse concentrazioni, è in grado di debellare il Covid. Tanto è vero che le sale di attesa, gli ambulatori e i reparti Covid dell’ospedale annesso all’Università svolgono la disinfezione con l’ozono anche in presenza di persone.

A ciò possiamo aggiungere che un recente studio effettuato negli USA presso il Georgia Institute of Technology ha dimostrato che l’ozono può essere efficace nella disinfezione da Covid per i camici, gli occhiali, le mascherine e altri dispositivi di protezione medica.

Sembrano esservi resistenze anche in merito all’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia come strumento di cura del Covid…

Per quanto riguarda l’immunizzazione e la cura dei pazienti Covid, vorrei ricordare che, insieme ai colleghi della SIOOT, prof. Marianno Franzini e prof. Arnaldo Andreoli, abbiamo riferito in Parlamento in merito a 100 pazienti Covid curati con successo grazie all’ossigeno ozono terapia.

Sempre insieme ai colleghi della SIOOT, abbiamo scritto e pubblicato uno studio clinico su 50 pazienti Covid in gravi condizioni, nel quale si descrive esattamente l’efficacia dell’ozono come risorsa terapeutica contro il virus.

Altri studi clinici e scientifici sull’efficacia dell’ossigeno ozono terapia sono stati pubblicati, in Italia, dalle Università di Camerino e di Torino, e dai colleghi della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e dell’Università Cattolica di Roma. Mentre, per quanto riguarda gli esiti della ricerca all’estero, possiamo citare gli studi scientifici e i risultati clinici pubblicati in Gran Bretagna e in Spagna, nonché dall’ospedale di Wuhan e dalla più autorevole Università medica della Cina. Addirittura il Ministro della Sanità della Turchia ha pubblicato un lavoro scientifico proponendo l’utilizzo dell’ozonoterapia per disattivare il Covid.

Considerando la quantità e la qualità delle ricerche e delle sperimentazioni effettuate finora, penso che sia impossibile negare l’efficacia dell’ozono. Per questo ritengo che sia quanto mai necessario ed urgente utilizzare l’ossigeno ozono terapia con protocollo SIOOT per la prevenzione e la cura del Covid e per la risoluzione dei problemi post Covid.

L’ozono è facile da generare e da utilizzare. Non lascia residui e non ha effetti secondari. È ecologico ed economico. La domanda che tantissimi mi pongono è: “Che cosa si aspetta per utilizzarlo in tutti gli ospedali italiani?”.

Intervista a cura di Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org
antonoio.gaspari@orbisphera.org

Pubblicato sul sito dell'associazione SIOOT Indietro...