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Il Sole 24 Ore - L'ossigeno ozono terapia in campo contro il Covid-19

Il Sole 24 Ore - L'ossigeno ozono terapia in campo contro il Covid-19

Non è un farmaco vero e proprio ma i primi mesi dall’inizio delle cure sperimentali per il Covid-19 hanno dato ragione all’ossigeno-ozono terapia: 15 ospedali italiani hanno potuto srimentare su 100 pazienti diversi come l’aggiunta di questo trattamento alla terapia portasse i malati alla guarigione in tempi molto brevi, senza nessun decesso tra loro.

Un successo per SIOOT, Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia, che racconta il suo Presidente Internazionale, il Professor Marianno Franzini: “Se l’ossigeno-ozono terapia fosse utilizzata in ogni ospedale, il Coronavirus diventerebbe una malattia virale come tutte le altre”.

La scoperta delle proprietà antivirali e antibatteriche dell’ozono risale al 1890, grazie agli studi del Dottor Kellogg. Centotrenta anni dopo SIOOT ha portato a termine il primo studio clinico sulla sua applicazione, come racconta Franzini: “Tutti i pazienti hanno usato di base la terapia medica, noi abbiamo trovato 15 ospedali i cui comitai etici hanno autorizzato i test, abbiamo preparato un protocollo e iniziato a usare l’ossigeno-ozono”.

Il perché è intuitivo: “L’ossigeno è anche un anti-trombotico, dunque preserva dalle trombosi. L’ozono è antivirale, cura le polmoniti, alza le difese immunitarie. Su queste basi è nata la nostra idea di un protocollo che prevedesse l’uso di questa terapia, che ha peraltro la convenienza di costi molto bassi. Siamo pronti a condividere questo protocollo con le Istituzioni”.

La somministrazione dell’ozono avviene per autoemo infusione: si preleva il sangue del paziente, lo si arricchisce di ossigeno-ozono e per la stessa via questo rientra nel corpo. “La terapia è inoltre molto utile nella prevenzione del Covid-19, che si applica in sole sei sedute”, tiene a precisare il Professor Franzini, che lavora e opera a Bergamo, epicentro della prima ondata del virus.

Ma quella della cura del Covid-19 è solo l’ultima delle molte applicazioni di questa pratica medica: altri lavori scientifici supportati da SIOOT hanno dimostrato come l’ossigeno-ozono terapia aiuti a combattere l’antibiotico-resistenza. “Non abbiamo ancora dati clinici, ma sta partendo in venti ospedali italiani un protocollo per lo studio dell’antibiotico-resistenza attraverso l’uso dell’ozono.

Attendiamo risultati entro l’estate 2021: lavoreremo su varie tipologie di infezioni resistenti agli antibiotici come le post protesi, le infezioni del ginocchio, le ulcere, l’insufficienza circolatoria, il diabete”, spiega il Professor Franzini.

Gli studi e le conferme positive non mancano nemmeno per una delle applicazioni classiche dell’ssigeno-ozono terapia, ovvero la cura di ernie del disco e protrusioni discali: il primo lavoro è di 15 anni fa e fu pubblicato su Spine, la rivista internazionale più importante che tratta di schiena e colonna, e negli anni questo trattamento ha preso sempre più piede.

“Sono iniezioni locali sottocutanee e paravertebrali, che evitano l’intervento chirurgico e sono particolarmente utili in caso di dolore forte” spiega il Presidente SIOOT.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Pubblicato sul sito dell'associazione SIOOT Indietro...