Speciale COVID19

Ozono e Covid - ISS e INAIL pubblicano un dossier

Ozono e Covid - ISS e INAIL pubblicano un dossier

Il 23 luglio scorso l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), in collaborazione con il Dipartimento di Medicina, Epidemiologia e Igiene del Lavoro e Ambientale dell’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), ha pubblicato un documento di grande interesse e attualità.

Titolo del dossier: “Focus on: utilizzo professionale dell’ozono anche in riferimento a Covid-19”.

Si tratta di un documento lungo 58 pagine – 8 delle quali dedicate alla bibliografia – che ha la finalità di fornire «le evidenze tecnico-scientifiche ad oggi disponibili sull’ozono nel contesto epidemico Covid-19».

Come spiegato nell’introduzione, il documento in oggetto riporta lo stato dell’arte con riferimento a: status regolatorio, valutazioni disponibili a livello internazionale, informazioni su rischi e benefici connessi all’uso dell’ozono, le diverse applicazioni, dalla sanificazione degli ambienti a quella dei dispositivi, al settore alimentare fino al trattamento delle acque, nonché nella cura e nel campo della prevenzione e controllo del Covid, più precisamente indicato come SARS-CoV-2.

In un contesto in cui alcuni hanno indicato l’uso dell’ozono come una “fake news”, il documento dell’ISS e dell’INAIL è estremamente illuminante, perché, nel descrivere in maniera equa i rischi e i benefici dell’ozono, ne riconosce la potenziale rilevanza in merito alla capacità di contrastare con efficacia il Covid ed altri virus e batteri.

Circa l’utilizzo per curare i malati di Covid è scritto nel documento: «Oltre all’ipotizzata attività antivirale, i meccanismi che sarebbero alla base della possibile efficacia dell’ozono in Covid-19 comprendono gli effetti antiossidante, antinfiammatorio, immunostimolante, ossigenante e citoprotettivo (Martinez-Sanchez et al., 2020; Valdenassi et al., 2020)».

In attesa che vengano pubblicati i dati raccolti dalla SIOOT (Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia) su 100 pazienti Covid curati con ossigeno ozono in 15 ospedali diversi, il documento dell’ISS-INAIL riporta i casi di due pazienti affetti da Covid-19 trattati con ozonoterapia. I pazienti hanno ricevuto per 7 giorni un’autoemoinfusione di 100 ml di sangue trattati con ossigeno ozono in rapporto 1:1.

La terapia con ossigeno ozono si aggiungeva alla terapia con antivirali, antibiotici, immunoglobuline e omeprazolo e alla supplementazione con ossigeno (3 L/min).

Entrambi i pazienti sono migliorati sia dal punto di vista sintomatologico che radiologico con negativizzazione per acidi nucleici di SARS-CoV-2 del tampone naso-faringeo, e sono stati dimessi a 18 e 7 giorni dal ricovero. Confrontati con 2 pazienti Covid-19 di paragonabile gravità ma trattati con terapia standard, si osservava in questi ultimi un periodo di tempo più lungo di shedding virale e di ricovero ospedaliero (Zheng et al., 2020).

A tale proposito il documento dell’ISS-INAIL afferma: «Per quanto riguarda specificamente l’efficacia contro il SARS-CoV-2, un’azione disinfettante è, in linea di principio, del tutto plausibile considerando i meccanismi di azione dell’ozono».

Il documento è stato redatto da un gruppo di lavoro ISS-INAIL così composto:

Con la collaborazione di:

Peer-review:

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Servizio a cura di Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org
antonoio.gaspari@orbisphera.org

Pubblicato sul sito dell'associazione SIOOT Indietro...